Le CER, le comunità energetiche rinnovabili stanno finalmente decollando. Secondo il GSE erano stati richiesti al 28 ottobre 536,4 milioni € per una potenza degli impianti oggetto degli interventi per i quali è stato richiesto il contributo di 1.229 MW. Diciamo subito che non è un successo. Il 30 novembre è la data ultima per la presentazione dei progetti esecutivi e il nostro governo quattro volte di più: le risorse avanzate saranno dirottate per realizzare impianti industriali di biogas e agrivoltaico.
Come mai? Tante le ragioni: i ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi, il meccanismo burocratico e la lentezza delle procedure autorizzative per tutte le rinnovabili. Passano almeno 18 mesi dalla richiesta del contributo al GSE sino all’arrivo del “premio per l’autoconsumo condiviso” tra produttori e consumatori appartenenti alla stesso comunità. Tutti errori che non hanno favorito i piccoli impianti, nei piccoli comuni e i consumatori meno abbienti, come le famiglie e le piccole imprese, che pagano le bollette più care d’Europa.
Sempre stando ai dati ufficiali del GSE a maggio 2025, ad un anno dall’apertura del portale GSE per registrare le CER, risultavano autorizzate ad operare 421 CER con 630 impianti funzionanti e 3.598 utenti consumatori associati. Il confronto con l’Europa è impietoso: ResCoop è la rete continentale delle Comunità Energetiche, rappresenta quasi tre mila enti, in maggioranza cooperative, a cui aderiscono oltre 2,5 milioni di utenti. All’avanguardia la Germania, dove le prime 6 comunità nascono già nel 2006, e l’Olanda, dove la metà delle cooperative, oltre a consociare impianti rinnovabili dei soci, ha realizzato impianti in proprietà condivisa, cioè comunitari, sia solari che eolici.
Personalmente mi sento in parte responsabile delle speranze e dei primi progetti nati anche nel lodigiano nel 2021, dopo che nel piccolo comune di Turano Lodigiano nacque la prima micro-comunità sperimentale. Ricordo che eravamo in 400, chiusi in casa a causa del Covid, collegati alla conferenza indetta dalla rete Umanità Lodigiana a lanciare la scommessa di costituire CER in provincia di Lodi.
Nel lodigiano e nel piacentino si è costituita l’anno scorso la CER solidale “Comunità Solare” in forma cooperativa, che oggi aggrega 230 soci in otto configurazioni territoriali già attive e più di 100 impianti (in produzione o ordinati): alla comunità aderiscono già 6 comuni, 2 parrocchie, una dozzina di coop sociali o Enti Terzo Settore, una ventina di imprese e 150 famiglie. L’adesione degli enti ecclesiastici alle comunità energetiche nasce con l’enciclica “Laudato sì” e si sviluppa a velocità variabili. Prorompente nella diocesi di Cremona, con quasi tutte le parrocchie coinvolte, capaci di aggregare cittadini, piccole imprese e amministrazioni comunali. A Milano nasce SOLEdarietà, la CER costituita dalle parrocchie Santa Maria Goretti e San Martino e da Caritas Ambrosiana in collaborazione con il Banco dell’energia e l’Edison. Altre parrocchie stanno aderendo a “CERcaMi”, le comunità miste aiutate dal Comune. A Lodi solo la parrocchia di San Bernardo ha aderito alla comunità istituzionale nata dalla Provincia.
SOCI CONSUMATORI, PRIVATI ENTI E ATTIVITA'
IMPIANTI IN ESERCIZIO O ORDINATI
POTENZA ELETTRICA DISPONIBILE




